L’accordo sottoscritto da Italia e Svizzera ha come obiettivo quello di combattere il fenomeno dell’evasione fiscale. Ora il Protocollo per produrre i suoi effetti dovrà essere ratificato dai rispettivi Parlamenti.
L’Agenzia delle Entrate italiana potrà dunque procedere a richiedere alla Svizzera informazioni a partire dalla data di sottoscrizione dell’accordo, il 24 febbraio 2015.
Lo scambio automatico di informazioni, che consentirà alle Autorità italiane di procedere a controlli direttamente e senza formale richiesta avverrà tuttavia solo nel 2018 e , con riferimento all'annualità 2017.
Tale accordo rappresenta un incentivo per coloro che detenendo i capitali all’estero vorranno avvalersi della cd. voluntary disclosure.
I due Paesi contraenti si sono inoltre dotati di una road map che in futuro andrà a regolare la disciplina sui frontalieri.
In particolare la quota spettante allo Stato del luogo di lavoro ammonterà al massimo al 70%. Il Paese di residenza dei lavoratori applicherà l'imposta sul reddito tenendo conto delle imposte già prelevate nell'altro Stato. Il carico fiscale totale dei frontalieri italiani rimarrà inizialmente invariato e successivamente, con molta gradualità, sarà portato al livello di quello degli altri contribuenti. Non vi sarà più alcuna compensazione finanziaria tra i due Stati, come previsto fino ad oggi in base all'accordo del 1974. Il ristorno ai Comuni frontalieri italiani sarà a carico dello Stato, sulla base del principio di invarianza delle risorse.
L’Agenzia delle Entrate italiana potrà dunque procedere a richiedere alla Svizzera informazioni a partire dalla data di sottoscrizione dell’accordo, il 24 febbraio 2015.
Lo scambio automatico di informazioni, che consentirà alle Autorità italiane di procedere a controlli direttamente e senza formale richiesta avverrà tuttavia solo nel 2018 e , con riferimento all'annualità 2017.
Tale accordo rappresenta un incentivo per coloro che detenendo i capitali all’estero vorranno avvalersi della cd. voluntary disclosure.
I due Paesi contraenti si sono inoltre dotati di una road map che in futuro andrà a regolare la disciplina sui frontalieri.
In particolare la quota spettante allo Stato del luogo di lavoro ammonterà al massimo al 70%. Il Paese di residenza dei lavoratori applicherà l'imposta sul reddito tenendo conto delle imposte già prelevate nell'altro Stato. Il carico fiscale totale dei frontalieri italiani rimarrà inizialmente invariato e successivamente, con molta gradualità, sarà portato al livello di quello degli altri contribuenti. Non vi sarà più alcuna compensazione finanziaria tra i due Stati, come previsto fino ad oggi in base all'accordo del 1974. Il ristorno ai Comuni frontalieri italiani sarà a carico dello Stato, sulla base del principio di invarianza delle risorse.
Ecco cosa ci guadagna la Svizzera
La Banche svizzere hanno dunque rinunciato al proprio
segreto bancario.
In realtà il passaggio dalla black list alla white list
consentirà ai correntisti che si avvarranno del nuovo istituto della voluntary disclosure di usufruire del dimezzamento della retroattività per i reati fiscali che scende da 10 a 5 anni.
Si assisterà in effetti a uno 'sconto' di ben 5 periodi di imposta.
Approfondimento: come funziona la voluntary disclosure.
Si assisterà in effetti a uno 'sconto' di ben 5 periodi di imposta.
Approfondimento: come funziona la voluntary disclosure.
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